Vincenzo Noto

 

 

COSTRUTTORI DI CONSENSO E NON DISFATTISTI

 

Anche i più collaudati commentatori della vita politica italiana, sia quelli che ancora riescono a mantenere un minimo di libertà, come anche quelli che sono al soldo di chi governa (Giornale, Libero, Tg1, Tg5, Tg4….) incontrano non poche difficoltà ad esprimere un minimo di giudizio o ad avanzare ipotesi che non durano più di 24 ore. E non perché ci siano molte idee o prospettive di lavoro su cui i partiti di maggioranza e di opposizione si confrontano individuando strategie e proponendo scelte, ma perché siamo arrivati al livello più basso di capacità di governo, nella più totale confusione in cui ognuno cerca di difendere il proprio particolare.

Da tempo abbiamo scritto che Berlusconi e il berlusconismo mostravano le crepe insite nella stessa proposta politica clientelare ed affaristica ed ora tutti i nodi sono arrivati al pettine. Che farà Fini? E quanti lo seguiranno realmente? Che farà Pisanu? E su quanti potrà contare? Che cosa farà il Pd e all’interno del Pd la componente cattolica che sembra essersi stufata di D’Alema e delle sue strategie? Le domande potrebbero continuare all’infinito sino all’ultima: E che fanno e faranno gli italiani?

Ufficialmente nessun partito è più schierato per le elezioni anticipate ma tutti i partiti si stanno preparando per affrontarle al meglio nella prossima primavera. Berlusconi è interessato soltanto ai suoi processi e vuole garantita l’immunità e non si rende conto che nel frattempo a livello internazionale gli è rimasto amico molto interessato soltanto il leader libico Gheddafi al quale pare che si sforzi di rassomigliare circondandosi entrambi di belle donne. I rapporti con Putin offrono anche loro una complessità di lettura la cui chiave starebbe negli interessi economici di entrambi. In Europa l’Italia, nonostante quello che dice senza mostrare di crederci molto il ministro Frattini, conta meno del due di coppe quando la briscola è a denari.

La prima cosa che dovremmo fare come cittadini interessati alle sorti della nazione è seguire le vicende del nostro paese mostrando grande interesse alla politica perché fa molto comodo a chi ci governa così male il nostro disinteresse, soprattutto l’allontanarci in maniera sempre più massiccia dalle cabine elettorali. Ci sono ambienti piccoli e grandi nei quali possiamo esprimere i nostri giudizi che devono sempre guardare al bene comune e non ai La Russa o i Cicchitto ai Gasparri o ai Bondi, giusto per fare qualche esempio più significativo della fauna politica.

Lamentarsi soltanto può fare comodo a chi ci governa, mentre dobbiamo essere costruttori di dissenso e di consenso ben sapendo che la verità delle cose emerge con forza ributtando nel fango quanti hanno ridotto il nostro paese in condizioni di miseria morale e tante fasce della popolazione in miseria economica. Ovviamente il discorso non vale per quanti si trovano bene all’interno di un sistema che gli garantisce immunità, ricchezza, affari, prospettive più che esaltanti di carriera e futuro per i propri figli e clienti vari.

 

Vincenzo Noto

 

 

progetto: SoMigrafica 2009