Vincenzo Noto

 

 

L’ECONOMIA E’ PER L’UOMO?

 

Si può ripensare il concetto di una economia al servizio dell’uomo nella società liquida e senza riferimenti etici in cui viviamo? Esiste un nesso imprescindibile tra etica ed economia? Per il cristiano il principio biblico della  sovranità di Dio  implica come conseguenza un principio etico di base in tutti i campi dell’agire umano, compresa quindi la sfera economica.

Storicamente fu la Riforma ad attribuire nel 1500  un valore etico sia al lavoro che alla produzione dei beni. Nelle città cristiane dell’Europa di allora si concretizzò un uso strumentale della ricchezza che non perseguiva solo lo scopo del profitto personale. Fu precisamente il Calvinismo a teorizzare la valenza del capitalismo a livello sociale. Se un individuo raggiunge il successo economico – sostenevano i calvinisti – vuol dire che Dio è con lui.

Ma  qual’è oggi la posizione dei cattolici su questo tema?

Recentemente il Papa alla giornata mondiale della gioventù di Madrid ha ribadito che massimizzare il profitto è una scelta contro l’uomo, perchè “solo i valori veri, i diritti umani sono elementi fondamentali riconosciuti che ci mettono in dialogo con gli altri”.

Due anni prima, nel 2009, Benedetto XVI nella sua terza enciclica Caritas in veritate aveva affrontato, nel solco dei grandi documenti della Chiesa del novecento, la questione sociale di oggi, focalizzando l’importanza di un uso equo dei beni per la crescita complessiva della persona umana.  “La crisi finanziaria - affermava - è una grande opportunità per rivedere le regole del capitalismo, migliorandone finalità e strutture. Tutto questo perchè senza forme interne di solidarieta e di fiducia reciproca il mercato non può pienamente espletare la propria funzione economica. Esso, lasciato al solo principio dell’equivalenza di valore dei beni scambiati, non riesce a produrre coesione sociale perchè non può contare solo su se stesso”.

Dalle parole del Santo Padre emerge chiaramente il richiamo all’etica nei comportamenti individuali e collettivi. Tale richiamo per il cristiano si concretizza nell’attuazione della giustizia sociale e distributiva. Abbiamo quindi il dovere di guardare al profitto non come valore in sè, ma per la sua ricaduta benefica sulla collettività. Ciò può realizzarsi se utilizziamo al meglio la risorsa uomo, ponendola al servizio dei singoli e della società.

 

Pippo La Barba

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009