Vincenzo Noto

 

 

UN QUARTIERE IN GINOCCHIO

 

Da più di 10 mesi moltissimi lavoratori dello stabilimento di Palermo della Fincantieri sono in cassa integrazione guadagni, ma la situazione peggiore la vivono circa un migliaio di operai dell'indotto (ditte che lavorano quasi esclusivamente con la Fincantieri) i quali in gran parte vivono con l'indennità di disoccupazione, laddove possono ancora goderne.

Noi parroci del quartiere pastorale Montepellegrino, Arenella e Vergine Maria, tocchiamo con mano questa situazione di estremo disagio perché un numero crescente di famiglie vengono a bussare alle nostre parrocchie, umiliandosi, per chiedere di che sfamarsi e per poter pagare qualche bolletta.

Ai tanti poveri si aggiungono queste nuove povertà!

Si sperava tanto, per una boccata di ossigeno, sull'acquisizione della commessa della nave da Crociera “Costa Romantica” per ridare fiato al cantiere ed all'indotto per alcuni mesi di lavoro. Sfumata questa commessa è scattato lo sciopero ad oltranza degli operai dello stabilimento,

giustamente delusi ed amareggiati.

Noi sacerdoti abbiamo sentito il dovere di condividere; come comunità parrocchiali, il gravissimo disagio di migliaia di famiglie palermitane per dire loro che la Chiesa di Palermo, ed in prima persona il nostro Arcivescovo, è con loro, ed abbiamo pensato ad una fiaccolata silenziosa che è stata subito condivisa anche da tutte le organizzazioni sindacali.

Perché una fiaccolata?

Perché la fiaccola è la luce che illumina la notte ed è segno di speranza.

La partecipazione è stata massiccia: non erano presenti solo i lavoratori, ma le famiglie con i loro bambini, perché a soffrire della situazione sono proprio i bambini.

L'iniziativa guarda all'economia non solo di questi nostri quartieri, ma anche a quella cittadina perché, le tante famiglie messe in difficoltà economicamente generano, a catena, altre povertà: vediamo saracinesche si abbassano per i tanti negozianti che hanno già chiuso o che rischiano seriamente di chiudere la loro attività.

Nel mio breve, intervento prima di avviare la fiaccolata silenziosa, ho voluto citare il racconto evangelico del giudice iniquo e la vedova che chiede giustizia dicendo: come la vedova chiedeva giustizia al giudice, anche noi dobbiamo chiedere giustizia a chi di dovere, a chi deve rispondere alle legittime richieste delle famiglie che in questo periodo attraversano un grave momento di crisi economica per la mancanza del lavoro e di chi rischia di perderlo.

Con questa fiaccolata vogliamo toccare il cuore di coloro che possono aiutare questa nostra gente.

Con questa fiaccolata vogliamo comunicare con loro che non vogliono sentire per dire loro quanta tristezza si annida nelle nostre famiglie.

Ho portato ai presenti il saluto del nostro cardinale Paolo Romeo che mi ha detto espressamente di condividere questa iniziativa e che si muoverà personalmente perché venga assicurata serenità alle nostre famiglie.

 

Padre Giuseppe Turco o.s.a.

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009