Vincenzo Noto

 

 

Un nuovo vescovo di ampi respiri ad Acireale

 

Una settimana fa veniva ordinato SER mons. Nino Raspanti, il nuovo vescovo di Acireale. Di certo non è  uno sconosciuto a Roma e nelle Chiese di Sicilia.

Anni fa seguendo un seminario da lui tenuto sulla spiritualità del '900 ho avuto la possibilità di conoscere quest'uomo alto e metodico, calmo, serio e preparato.  Le sue sono qualità che riesce a trasmettere per osmosi. Già allora, per me, era un grande carisma quello del preside della facoltà teologica di Sicilia, anche se avevo riserve inconfessate su alcune scelte dettate dalla caparbia fedeltà alle leggi che, non si sa perché, mi costringevano in banchetti nei quali  non entravo anche se di poco.  Questo è forse l'unico neo di cui ho mai avuto notizia sulle sue qualità nella dirigenza della facoltà! Ho avuto modo di conoscerlo anche grazie alla confraternita Beata Vergine del Monte Carmelo, dove dopo alcuni anni ho ritrovato il suo metodo e il suo carisma, la serietà e la preparazione, ma sopratutto ne ho riconosciuto un'altra qualità che ora penso come fondamentale: l'attenzione all'altro. Ho motivo di credere che  l'Altro  sia esso Dio che un qualunque essere umano, è  centrale nella sua vita. Me ne ha dato conferma in quest'anno di riavvicinamento, ma sopratutto il giorno della sua ordinazione episcopale dove ad ogni incontro, ad ogni persona che lo salutava, che gli porgeva i suoi auguri, lui aveva sempre una parola , una raccomandazione, un ringraziamento, un pensiero personale. Persino per me che non posso vantare la stessa loro lunga storia di conoscenza e confidenza, nel suo giorno, la sua attenzione, mi ha fatto sentire amato.

Questa è la qualità  principale del nuovo vescovo, la quale è fondamentale nel suo ministero di rivelatore della paternità divina verso moltitudini di persone che è tenuto a curare. Proprio come  afferma nell'inno all'amore San Paolo “se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi l'amore, non sarei nulla”.

L'altra faccia del ministero episcopale, è quella di essere il rappresentante ufficiale di una portio della Chiesa Universale che come tale si deve rapportare anche con la società civile. Nel suo primo atto ufficiale come vescovo della Chiesa Acese ha dato grande prova delle sue qualità di  persona avveduta ed intelligente, che non teme il confronto sui temi che riguardano la cittadinanza nel paese. Nel discorso al sindaco di Acireale  ha riproposto il tema della richiesta salomonica di sapienza, nel rendere giustizia e distinguere il bene dal male, accusandone l'impossibilità nell'attuale clima politico delegittimante ed aggressivo. Ha invitato al discernimento, alla ricerca di un progetto di crescita che senza prescindere dalle singole emergenze permetta una visione comune capace di coinvolgere i cittadini “appassionandoli così nel raggiungimento di nobili mete”. In questo modo Mons. Raspanti ha mostrato la via della politica nella Giustizia, nel suo senso valoriale, connotando se stesso e,  come successivamente afferma, i cristiani come persone fortemente attaccate alla ragione, la quale è ciò che accomuna tutti gli uomini: credenti e non credenti, e che permette di costruire “insieme vie e soluzioni … rispettose della dignità e della libertà dell'uomo, radicate e convergenti verso il bene comune”.  Non lesina poi un pensiero alla “trasparenza nei comportamenti pubblici” che si concretizza nella fedeltà ai legami con il territorio, con l'affidabilità negli impegni presi, e nella sobrietà nella vita personale, legando quest'ultima affermazione, oggi così poco rispettata e per questo contestata da chi vi incappa, con la sapienza del diritto romano che stimava adatto ad amministrare i beni pubblici solo chi dava prova di se nel buon governo della propria casa (e vita).

La sapienza del neo-vescovo, dunque, riesce a fare della cosiddetta laicità il punto di partenza per una inclusione dei cattolici nel governo della città, e più in generale delle istituzioni pubbliche, sotto il segno della Giustizia e della ragione capace di riconoscere percorsi capaci di vitalizzare i territori socialmente ed economicamente nella tutela della libertà dell'uomo.

 

Riccardo Incandela

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009