Vincenzo Noto

 

 

REGIONE, TRA ELEZIONI, NUOVO GOVERNO

E SCONTRI INTERNI AL PARTITO DEMOCRATICO

  

 

Tra le tante incertezze che in questo momento rendono difficile leggere il futuro politico della nostra regione e del governo Lombardo, un dato emerge con molta chiarezza: all’interno del partito democratico è in atto uno scontro per la gestione di un partito che sembra sfuggire di mano al segretario Giuseppe Lupo.

Domenica, finalmente, si riuniranno gli stati generali del Pd e dalla relazione di Lupo sarà possibile capire  se questo partito continuerà a farsi coinvolgere nella gestione del governo regionale o se preferirà andare ad elezioni anticipate. Cosa non certamente facile dal momento che il presidente della regione ha una grande capacità di trovare sempre nuove maggioranze che gravitano intorno alla sua persona.

E la cosa non gli dovrebbe essere molto difficile anche in questa circostanza, dopo che la magistratura catanese lo ha liberato da sospetti che oggettivamente lo indebolivano anche dinnanzi ai suoi alleati. Sia detto anche con molto rispetto, a Sala d’Ercole ben pochi hanno voglia di ritornare ad una consultazione elettorale che per molti potrebbe segnare il non ritorno all’Ars.

Questo elemento rinforza non poco certamente Lombardo, ma anche Lupo che ha dimostrato di saper tener fronte a Bianco, Mattarella, Burtone e Borsellino che dentro il partito non sembrano avere grandi e forti collegamenti, anche se sono ben sostenuti nella loro campagna contro Lombardo e Lupo da qualche giornale palermitano.

I risultati elettorali di domenica scorsa hanno rinforzato i dirigenti del partito che hanno favorito alleanze molto spregiudicate consentendo al Pd di presentarsi come vincitore un poco ovunque, soprattutto nei grandi comuni, e aprendo prospettive di alleanze nuove con il centro di Casini anche a livello nazionale.

In ogni caso gli iscritti al Pd e gli elettori di questo partito hanno diritto ad un punto di riferimento politico più chiaro e più determinato, proprio mentre il centrodestra si avvia ad una congestionata  fase politica che vede il suo elettorato frantumarsi anche per quanto avviene in campo nazionale con la crisi della maggioranza berlusconiana.

E’ giusto che si discuta ed anche molto, ma una volta fatta la scelta di alleanze e strategie politiche non si può stare sempre a confrontarsi, spesso in maniera pesante, perché l’elettore capisce bene che si tratta di lotte di potere  per qualche poltrona in più e si avvia inesorabilmente al distacco da ogni coinvolgimento politico partitico.

 

Vincenzo Noto

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009