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MENO MALE CHE ORLANDO C’E’
Un dato che emerge dal risultato delle ultime amministrative a Palermo, ma anche in altri centri della Sicilia e nel resto d’Italia, è che l’elettore sceglie candidati che vanno al di là della logica dell’appartenenza partitica e si orienta verso personaggi che godono per storia personale di un consenso “a prescindere”. Il consenso ottenuto da Orlando (ma non possiamo dimenticare che a votare è andato meno della metà degli iscritti nelle liste elettorali), prova ancora una volta che l’elettore mette da parte i partiti e cerca la persona, il politico, l’amministratore… Tutto lascia pensare che se non ci fosse stata al ballottaggio una candidatura come quella di Orlando a recarsi alle urne sarebbe stata ancora meno gente. E questa constatazione rende ancora più forte la sindacatura di Orlando che ovviamente potrebbe anche essere tentato di usare male il consenso ricevuto. Tutto sommato, anche per i risultati che Palermo ha visto negli anni in cui Leoluca Orlando ha fatto il sindaco della città, penso che i palermitani possano essere contenti che Orlando c’è e che ad un ruolo nazionale che potrebbe svolgere senza grossi problemi, continua a preferire di amministrare Palermo. Mi pare, però, giunta anche l’ora in cui bisognerà pensare al futuro di Palermo, ed anche Orlando dovrebbe preoccuparsi che crescano altri giovani capaci poi di farsi carico dei problemi amministrativi della città. Buon amministratore non è soltanto chi guarda al presente ma anche chi si preoccupa del futuro della città. E Palermo negli ultimi anni è apparsa come una città senza futuro anche per la poca rilevanza degli amministratori che sembrano scomparsi dall’intero territorio cittadino. C’è la concreta possibilità che si dimentichino anche i nomi di certi amministratori che hanno fatto il bello e il cattivo tempo lasciando solo macerie. Sarà capace Orlando di ridare speranza ad una città esausta, stanca, incapace per lunga tradizione culturale di entusiasmarsi, rimboccarsi le maniche e lavorare sodo sapendo bene che nessuno gli regalerà mai nulla, ma che bisogna conquistarsi giorno per giorno spazi di vera crescita politica? Il risultato della consultazione elettorale ci dice che c’è tanta speranza e tanta voglia di cambiamento, il resto deve ancora nascere. E le promesse sembrano buone.
Vincenzo Noto
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progetto: CytyMy