Abbiamo già dato notizia che i vescovi siciliani
nel corso dell’ultima sessione dei lavori tenuti nella sede
della Cesi a Palermo hanno “formulato alcuni orientamenti
per la celebrazione nelle chiese di Sicilia dell’anno
sacerdotale, chiedendo alla Commissione presbiterale
regionale e al Centro “Madre del buon Pastore” per la
formazione del clero, la predisposizione di opportune
iniziative a livello regionale e di indicazioni da proporre
ai presbiteri diocesani”.
C’è da parte dei vescovi l’impegno a non imporre un
programma celebrativo dall’alto, ma ad avviare concrete
manifestazioni dopo aver sentito gli organismi
rappresentativi del clero sia a livello regionale che
diocesano.
Il rischio più grosso per manifestazioni ecclesiali di
questo genere, e l’anno sacerdotale indetto dal papa per la
chiesa universale non si sottrae al pericolo, è che
diventino occasioni per qualche pellegrinaggio, solenni
celebrazioni nelle cattedrali, qualche lezione dei
professori della facoltà teologica in corsi di aggiornamento
e non si affrontino le tematiche più scottanti che
riguardano la vocazione al sacerdozio, la crisi delle
vocazioni, la formazione nei seminari, gli studi in
preparazione agli ordini sacri, lo stile di vita dei
presbiteri, le condizioni materiali di abitazione e di
assistenza in cui vivono molti sacerdoti, la presenza dei
sacerdoti anziani e la necessità di luoghi di vita
comunitaria, la testimonianza evangelica anche economica,
l’attualità del valore del celibato. E per ultimo, ma
particolarmente importante, la condizione economica,
spirituale, affettiva in cui vivono quanti hanno trovato
difficoltà a mantenere i propri impegni sacerdotali assunti
al momento della ordinazione e hanno scelto di lasciare il
ministero pastorale.
E’ chiaro che non bisogna dimenticare di ringraziare il
Signore per il dono del sacerdozio fatto alla sua chiesa,
per il servizio che tanti uomini generosamente hanno reso e
continuano a rendere alla chiesa e alla società civile, e
gioire con tutte le comunità perché, nonostante le debolezze
e le miserie proprie della natura umana, tanti sacerdoti
servono la chiesa con amore e non pochi sono arrivati anche
agli onori degli altari svolgendo con grande carità e fede
il loro ministero.
Se qualcuno volesse intervenire per offrire un
servizio di collaborazione alla Commissione presbiterale
regionale o ai vescovi può farlo liberamente e offriamo a
tutti questo spazio per un dibattito costruttivo sulle
tematiche che abbiamo indicato. Basta mettersi in contatto
con il nostro sito.
Vincenzo Noto