Vincenzo Noto

 

 

L’OPPORTUNITA’ DI UN’AMICIZIA

Lettera dal braccio della morte

 

Qualche tempo fa, gironzolando sul sito della comunità di S. Egidio avevo letto della possibilità di iniziare una relazione epistolare con un condannato a morte. Entusiasta dell'iniziativa contattavo la responsabile Stefania Tallei che mi diede un nome ed un indirizzo oltre che un vademecum su cosa evitare per il primo e i successivi contatti.

Devo dire che sono stato fortunato: ho trovato una persona molto gentile, educata e a quanto leggo con una grande fede. E' un uomo, avrà commesso i suoi errori e saranno stati anche gravi, ma non è agli errori che il mio Dio mi ha insegnato a guardare. Lui mi ha insegnato a chiudere gli occhi e ad amare con il Suo Amore. Così Jeffrey, questo è il suo nome, ha risposto alla mia lettera, con i suoi tempi, con i tempi del carcere. Mi racconta di una sua malattia, del chiasso che non gli permette la concentrazione... La vita lì dentro non è facile, specie per uno che come lui ama l'aria aperta, correre, andare a cavallo, in bici e in moto... ma gli piace anche molto parlare della vita con un italiano, nel caso specifico con me!

Così entusiasta della sua nuova conoscenza continua a chiedere di me, della mia vita, di cosa faccio, dove ho imparato l'inglese, del sistema scolastico italiano...

Sono contento di poter offrire ad un uomo l'opportunità di un'amicizia, di far gli sentire il calore dell'Amore che Dio non mi fa mai mancare, anche attraverso i miei amici, anche se ha commesso qualcosa che qualcuno ritiene debba essere pagato con ciò che c'è di più sacro agli occhi di Dio: la vita. Non augurerei nemmeno al mio peggior nemico una fine tanto terribile: morire per mano dell'ingiustizia legalizzata dello Stato. Anche Jeffrey è un figlio di Dio ed ha diritto a pentirsi ed a vivere. Anche Jeffrey ha diritto ad avere tanti amici che lo amano.

Propongo a tutti i lettori di queste poche righe a riflettere.

Propongo a tutti voi cari fratelli in Cristo di pensare ai nostri fratelli in carcere, a cosa dice il Vangelo, a cosa dice l'Apostolo. Scrivete ai nostri fratelli in carcere, perdonate e non giudicate le loro azioni, dimenticatele: amateli in Cristo come fosse Cristo stesso! Spesso sono persone molto povere che non hanno più nulla, che non hanno i soldi per un foglio e per un francobollo, che non hanno affetto, e che chiedono aiuto ad amici come noi.

 

Riccardo Incandela

 

Chi volesse scrivere a Jeffrey mi scriva (riccardo.incandela@poste.it), oppure per conoscere altri detenuti nel braccio della morte può contattare s.tallei@santegidio.org

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009