Vincenzo Noto |
LOMBARDO TER, GENIALE INTUIZIONE O TENTATIVO INUTILE?
La nuova prospettiva di governo elaborata dal Presidente della Regione siciliana, on. Lombardo, rappresenta senza ombra di dubbio la conferma che la politica isolana da sempre è un laboratorio per sperimentare nuove convergenze, alleanze, prospettive politiche basate su obiettivi più che su ideologie di partito. A molti, probabilmente, la maggioranza - certamente inusuale e senz’altro eterogenea - trovata dal Presidente avrà ricordato le convergenze parallele di altri tempi; ad altri sarà sembrato un ennesimo, disperato, tentativo di tenere in vita una Assemblea regionale che dovrebbe invece prendere atto della mancanza di contenuti e del basso profilo dei propri componenti, della poca serietà nei confronti degli elettori siciliani. Per la maggioranza dell’opinione pubblica, ormai, i nostri deputati, piuttosto che lavorare per risolvere veramente i problemi della gente, hanno preferito agire con un’azione volta al mantenimento della specie, chiudendo occhi e orecchie di fronte alle necessità di una terra ormai allo sbando. Lombardo, dal canto suo, trovandosi di fronte ad una situazione del genere, ha tentato l’impossibile e, per certi versi, c’è riuscito. Puntando sui valori dell’autonomia, sulla necessità delle riforme e rendendosi conto della gravità della situazione economica ed occupazionale siciliana, ha provato a sottrarsi ai ricatti dei partiti, alla forza sotterranea delle correnti e alla potenza delle lobbie trasversali che da sempre imperversano nel parlamento siciliano. Questa operazione, se non altro, ha avuto almeno un primo risultato. Lombardo ha annunciato lo stop alla realizzazione dei quattro mega termovalorizzatori siciliani, in attesa di definire meglio le politiche di gestione - nel rispetto dell’ambiente - della catena dei rifiuti, che parte dalla raccolta differenziata e arriva fino alla distruzione sicura della più piccola porzione non riciclabile in piccoli impianti. Il tutto, con effetti benefici per la salvaguardia dell’ambiente. A noi siciliani non resta altro che augurarci, per il bene della Sicilia, che questa operazione riesca, raggiungendo gli obiettivi programmatici che il presidente si è prefissato. Altrimenti, se dovessero permanere condizioni di stallo istituzionale e di paralisi della politica, sarebbe meglio auspicare un rapido ritorno alle urne per ridare in mano agli elettori la scelta della nuova maggioranza che dovrà governare la Sicilia per i prossimi anni.
Angelo Capitummino
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progetto: SoMigrafica 2009