Vincenzo Noto

 

 

LOTTA ALLA CULTURA MAFIOSA

 

Il discorso del cardinale Paolo Romeo all’apertura dei lavori della sessione autunnale della Conferenza episcopale siciliana in corso a Palermo nella sede della Cesi, ha suscitato un certo interesse nei mezzi di informazione che di solito sono poco sensibili a questi avvenimenti di vita ecclesiale.

E la ragione di questo interesse sta tutta nel fatto che monsignor Paolo Romeo ha sottolineato con forza l’incompatibilità del vangelo e dell’essere cristiano con Cosa Nostra ed organizzazioni similari che soffocano la vita del popolo siciliano. E’ stato sottolineato che la presa di posizione del cardinale Romeo segue di poco tempo  quanto ha detto papa Benedetto XVI nel suo recente viaggio a Palermo.

Dal 1976 con gli interventi del cardinale Pappalardo ad oggi la voce della chiesa non è mancata nella individuazione della pericolosità delle associazioni mafiose e nell’esortazione dei cristiani ad impegnarsi ovunque e in ogni modo a combattere la mafia e i mafiosi sempre nell’ottica della conversione ai valori del vangelo.

Ma, purtroppo, da allora ad oggi, e non soltanto in Sicilia, la mafia non è arretrata di un centimetro, anzi sembra aver conquistato ulteriori spazi nei gangli della società condizionando in ogni modo la vita pubblica e privata dei cittadini. Quotidianamente veniamo informati della pesantezza di una presenza mafiosa in ogni settore della vita comunitaria. E più ne arrestano ( va dato atto alle forze dell’ordine dell’impegno profuso per assicurare alle patrie galere pericolosi latitanti) e più mafiosi spuntano in ogni angolo dell’isola dove nascono come i funghi. C’è qualcosa che non funziona tra le denunce della chiesa, della politica, degli uomini della cultura e la triste realtà quotidiana nella quale siamo costretti a vivere. Non è difficile cogliere il punto debole di questa situazione. Sta tutto nel passaggio dalla condivisione delle scelte ideali alla loro concretizzazione nella quotidianità di una vita che presenta insidie ad ogni momento della giornata e ti fa diventare di fatto a tua insaputa collaboratore di un sistema mafioso che si mimetizza in mille modi.

Chissà quante volte al giorno stringiamo mani di mafiosi o di gente che di fatto con le sue scelte e il suo stile di vita è oggettivamente mafiosa anche se in teoria respinge con forza ogni armadi violenza.

Allora dalla chiesa ci aspettiamo non altri documenti o interventi occasionali, ma uno sforzo a sostenere i cristiani perché operino in sintonia con il vangelo. Ci aspettiamo che tutte le strutture ecclesiali parlino il linguaggio della chiarezza e le persone che vi operano assumano comportamenti sempre in sintonia con la logica della Croce accanto alla povera gente massacrata dalla presenza di una cultura mafiosa che inquina ogni settore della vita pubblica e privata.

 

Vincenzo Noto

 

 

progetto: SoMigrafica 2009