Vincenzo Noto

 

Considerazioni a caldo


La domanda classica sul chi ha vinto o chi ha perso diventa il tema dei tanti commentari che si cimentano a interpretare i  risultati di quest'ultima consultazione elettorale. Ci proviamo anche noi,  senza la pretesa di avere la verità in tasca. Intanto un dato  incontrovertibile: Berlusconi ha avuto una battuta d'arresto. Ha vinto, sì ha vinto ma non come era nei suoi auspici dal momento che si aspettava una valanga  plebiscitaria di consensi. Naturalmente hanno ragione quanti dicono che il  mancato raggiungimento dell'obbiettivo prefissato sia dovuto al diffuso  astensionismo di quella
parte di elettorato moderato che non disdegna una  direzione  forte come quella che Berlusconi vorrebbe esprimere ma costoro si  sono chiesti il perché è avvenuto tutto questo? Anche l'astensione, al di là  di un diffuso trend che caratterizza le democrazie mature, non è senza
significato. Vuol dire che molta gente che non è andata a votare ha voluto dare  un preciso  segnale. Quella parte degli elettori, senza sanzionarlo con un voto  avverso, non se le sentita , in questo momento, di dare il voto al cavaliere ed  ha preferito una posizione di attesa. Fra quegli elettori ci sono molti  cattolici moderati, il termine non mi piace ma è d'uso, i quali ci sono
rimasti  male di fronte agli "ozi basso imperiali" del presidente del consiglio. Est  modus in rebus. Quei cattolici stanno ora riflettendo, molti di loro si  chiedono se il loro precedente consenso sia stato ben riposto. E se queste  riflessioni dovessero avere un certo esito le cose, nel nostro Paese,  potrebbero cambiare.

C’è da chiedersi, a questo punto, in che modo? Non credo che il beneficiario del cambiamento possa essere il PD.

Almeno fino a quando  mostrerà il volto che finora lo ha contraddistinto. Un volto indefinito che  ondeggia fra laicità e laicismo, fra liturgie vetero comuniste e visioni  liberal, coltivando un ceto politico, a cominciare dal suo leader (sic!)  attuale, insignificante. Piuttosto ne beneficeranno, come è già avvenuto,  espressioni di populismo, spesso inconcludente, ma soprattutto, pericoloso
come quello espresso da Lega o Idv .

Qualche segnale di speranza c’è offerto dalle minoranze, parlo delle minoranze che fanno il proprio lavoro con serietà,  ma sono troppo minoranze per contare ma troppo spesso la serietà nel nostro  Paese non paga.

Pasquale Hamel

 

 

progetto: SoMigrafica 2009