Vincenzo Noto

 

 

I COSTI DELLA POLITICA? DESTINATI

AD AUMENTARE ANCORA

 

 

Avevamo sperato sino all’ultimo momento che realmente il governo Berlusconi mantenesse una promessa che  fa da anni. In verità di promesse ne ha fatte tante e non le ha mantenute, ma pensavamo che questa volta anche Berlusconi avesse un certo interesse (difficile trovare altre ragioni per cui faccia delle scelte!) a tagliare i costi della politica visto anche il disgusto che la gente prova verso i politici di tutti i partiti. Ed invece niente.

Il decreto che sostanzialmente rinvia al 2013 e al 2014 le costose scelte che ci vengono imposte dalla politica ( e probabilmente sarà un’altra maggioranza a doversi accollare il peso della scelta) non prevede nulla che riguardi i tagli del costo della politica e rinvia alla prossima legislatura ogni decisione.

Nessuno si faceva particolari illusioni ma qualche segnale ce lo aspettavamo in un momento in cui gli impiegati pubblici e i pensionati non avranno aumenti per anni. Ed invece questo segnale c’è stato ma in direzione opposta. I politici non vogliono toccato il loro portafoglio! Nessuno si deve permettere di togliere qualche indennità o doppio stipendio a chi ha spesso migliaia e migliaia di euro per sedere negli scranni di Montecitorio e Palazzo Madama. Anzi nessuno deve permettersi di scandalizzarsi se tanti deputati e senatori finiscono tra le maglie della giustizia per truffe e imbrogli quasi sempre legati a tangenti che riescono  a raccogliere per finanziamenti fatti pervenire ad amici o ad amici degli amici che oltre ad impegnarsi a votarli si impegnano anche a finanziare le campagne elettorali diventate sempre più costose. I nostri pensionati per anni non vedranno aumentare di un euro la loro pensione mentre deputati e senatori continueranno a percepire lauti stipendi frutto del lavoro e della fatica degli operai e delle operaie che rischiano anche di perdere il lavoro.

 

Vincenzo Noto

 

 

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009