Vincenzo Noto

 

 

UN  DISSENSO DA ORGANIZZARE

 

Non c’è pace per nessuno. Gli industriali si lamentano che non sono sostenuti nelle difficili scelte che devono quotidianamente compiere, gli operai vedono chiudere una dietro l’altra aziende che prima garantivano il sostegno delle loro famiglie, gli artigiani si sentono trascurati dalla politica e riducono ogni giorno la produzione, i giovani quasi tutti senza lavoro sono pronti a sfasciare tutto pur di avere un minimo di sicurezza per il loro futuro, i pensionati sono ridotti alla miseria e non ce la fanno più a sopravvivere, gli studenti sono un giorno sì e uno non per strada a protestare perché gli edifici scolastici sono fatiscenti…ma che cosa funziona in questa Italia in questo momento?

Richiamare una crisi economica globale può aiutare a capire la grave situazione del nostro paese ma non da la risposta completa. C’è un male non molto oscuro nella nostra Italia che ci sta distruggendo: la politica e la classe dirigente che non è assolutamente all’altezza della complessità dei problemi che ci affliggono.

Non è disfattismo questo ma amara constatazione di un contesto diventato sempre più ingovernabile a causa della incapacità di chi ci governa in questo momento. Sintetizzare tutto in un nome e cognome non è assolutamente proficuo e rischia anche di essere fuorviante. Non è allontanando solo una persona dal governo del paese che si raddrizza la situazione.

La cosa più triste è che manca una classe dirigente che ispiri la sua azione a un mondo di valori condivisi. L’incontro di Todi dei movimenti cattolici che tanto entusiasmo  ha creato nel paese e tante prospettive soprattutto tra i giovani potrebbe offrire utili elementi per riaggregare una classe dirigente che si assuma l’onere di ridare speranza ad una comunità nazionale avvilita e sempre più rinunciataria.       Ovviamente non si tratta di ripercorrere le vie della democrazia Cristiana, ma non vorrei che ripetendo tutti sempre questo concetto finiamo per lasciare le cose come stanno perché non riusciamo ad immaginare una alternativa credibile. Per ottenere consenso bisogna mettersi insieme ed avere una organizzazione efficiente ed efficace capace di arrivare con i mezzi di oggi a stimolare il consenso dei cittadini. Se non ci si organizza e si pretende di parlarsi sempre via Internet senza mai vedersi per valutare lo spessore politico e valoriale delle persone non si arriva molto lontano e tutte le proteste diventano sterili tranne qualche manifestazione pubblica, finita la quale, tutti si ritorna a casa e tutto resta come prima. Ma chi oggi ha capacità e possibilità di organizzare i cittadini? Penso che da Todi possa venire una buona risposta perché le associazioni ecclesiali hanno ancora buone possibilità di aggregazione

 

Vincenzo Noto

 

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009