Vincenzo Noto

 

 

GIORNALISTI CONTRO GIORNALISTI

 

 

Possibile che i giornalisti devono scrivere solo quello che vogliono i padroni dei giornali e delle televisioni, o quello che i lettori e i teleutenti vogliono leggere o sentire?

Le polemiche di questi giorni, esasperate ad arte,  soprattutto da chi dipende anche economicamente dal padrone dell’informazione in Italia (Berlusconi controlla circa il 90 per cento delle televisioni a carattere nazionale, quotidiani appartenenti alla famiglia, tutto il gruppo Mondadori di sua proprietà con le testate giornalistiche), rischiano di distruggere la dignità di una professione che in tanti, in questo paese, e in momenti non meno difficili dei nostri, hanno svolto con grande dignità e rispetto avendo come unico “padrone” la propria coscienza.

Ai giornalisti non si può chiedere di scrivere la verità o la propria verità, ma di essere onesti nel trattare le notizie che sono in grado di trovare senza offendere nessuno e senza aspettarsi da nessuno stipendi, gratificazioni, nomine in Rai o a Mediaset. E quel che è peggio è che in questo momento ci sono lotte tra giornalisti di alcune testate contro altri appartenenti a gruppi editoriali diversi non per contendersi le notizie e la loro diffusione, ma per servizi resi o no al proprio editore. Le conseguenze delle lotte e delle reciproche accuse  di questi ultimi mesi non scompariranno presto dal campo di battaglia, anche quando qualche padrone scomparirà dalla scena pubblica.

Fino ad un decennio fa c’era un reciproco rispetto tra le varie testate giornalistiche e con una certa facilità i professionisti migliori lavoravano ora in una ora in un’altra. C’era un clima di solidarietà quando qualche redazione aveva difficoltà e si era tutti disponibili a sostenere i colleghi anche con lo sciopero non guardando a nessuna conseguenza economica.

Ora se in un giornale si ventila l’ipotesi di uno sciopero per difendere la dignità del proprio lavoro o il rinnovo del contratto di lavoro, l’editore non ha più difficoltà a trovare all’interno della stessa redazione un gruppo di professionisti che con la collaborazione di quanti aspettano dietro la porta per avere un contratto di lavoro manda in tipografia un prodotto raffazzonato che esce regolarmente senza nessun problema per l’editore. I giornalisti operano all’interno di un mondo avvelenato che dalle stanze della politica è stato trasferito nelle redazioni dei giornali e che sostanzialmente distrugge la libertà di stampa. Questa, purtroppo, si riduce ogni giorno anche per la dipendenza economica di molti giornalisti da un unico padrone che si sente tale a tutti gli effetti e ci tiene a ricordarlo a tutti.

Vincenzo Noto

 

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009