La bussola
dell’impegno politico e del nostro voto
Per chi voterà ciascuno di noi in
occasione delle imminenti elezioni amministrative e per le elezioni
europee? Perché la Chiesa s’interessa tanto a un evento così “terreno”?
Che rapporto c’è tra politica e comunità ecclesiale? Dio, l’insegnamento
di Cristo cosa hanno a che fare con le questioni sociali del nostro
tempo? Sono queste le principali domande alle quali - seppur brevemente
– tentiamo di dare una risposta, specialmente in questi giorni di forti
contrapposizioni e di accese polemiche, a volte, volgari ed offensive.
Una presa di posizione chiara, attuale e valida anche oggi, l’aveva data
l’amato Giovanni Paolo II, incontrando la Giunta e il Consiglio Comunale
di Roma il 25 gennaio 1993. Il Papa quella volta affermava che “la
Comunità dei credenti è (…) ben consapevole di dover attendere, prima
ancora che alle varie forme di servizio sociale, all’impegno suo
essenziale: al compito cioè di evangelizzare la società. L’annuncio
evangelico, peraltro, comporta precise applicazioni anche per la vita
sociale dell’uomo e per il suo impegno politico. Voi sapete qual è il
pensiero della Chiesa al riguardo. Per essa, la politica è un’alta ed
esigente forma di carità. ‘La Chiesa – dichiara il Concilio – stima
degna di lode e di considerazione l’opera di coloro che, per servire gli
uomini, si dedicano al bene della cosa pubblica e assumono il peso delle
relative responsabilità' (Gaudium et spes, 75). Opera ‘degna di lode e
di considerazione’, dunque, la politica, ma opera che suppone grande
senso di responsabilità: da chi riveste una pubblica funzione è
legittimo attendersi atteggiamenti di specchiata correttezza e di
coerente onestà. La bussola dell’impegno politico deve per tutti essere
il bene comune, perseguito nel pieno rispetto della legalità. Competenza
ed efficienza, da una parte, responsabilità e rigore, dall’altra, sono
gli ingredienti di un servizio politico-amministrativo degno di questo
nome. Va, pertanto, considerata come un 'segno dei tempi' l’esigenza
sempre più sentita di una politica trasparente, onesta, rigorosa”.
Alcune settimane fa, padre GianCarlo Bregantini, vescovo di
Campobasso-Bojano, ha ricordato pubblicamente, (a chi lo accusava
ingiustamente di presenzialismo, ma soprattutto di trascurare la sua
diocesi per occuparsi di politica) che “il Vangelo è politica ogni
volta che il cristiano deve scegliere, nella vita pubblica, tra onestà e
disonestà, trasparenza e corruzione, esercizio della carità e
professionismo politico, libero consenso e clientelismo”. Parole
inequivocabili pure queste, pronunciate da un pastore, impegnato nella
cura pastorale delle persone del Molise (e prima in Calabria), per
promuovere ed educare alla responsabilità per la giustizia sociale e per
lo sviluppo delle comunità locali. Gli insegnamenti qui citati sono ben
evidenti e ci fanno comprendere che nessuno è esentato dal collaborare,
a seconda delle proprie capacità, all’attuazione di ciò che
obiettivamente è un bene per tutti. Sovente capita di ascoltare più
persone che intendono astenersi dal voto. A loro abbiamo detto (e quindi
lo ribadiamo a chi ci sta leggendo) che tale opinione è errata e
“indebolisce” il nostro sistema democratico. Nessuno infatti può essere
giustificato dalla volontà di prendere distanze da comportamenti di
singoli amministratori o politici, rifugiandosi nel disfattismo o nel
fare, come si dice, di tutta l’erba un fascio (= la politica è
sporca!). Dobbiamo dare invece il nostro voto e la nostra fiducia (tanto
più se diciamo di essere credenti) a quelle persone ed a quei partiti
che dimostrano di rifiutare la corruzione, la concussione, la menzogna,
la calunnia, il clientelismo, l’associazione per delinquere, l’abuso e
la truffa, e perciò lottano per promuovere quotidianamente i valori
della persona, quali la dignità, il diritto al lavoro, la giustizia, la
promozione della cultura, la crescita della moralità civile, la custodia
della famiglia, il rispetto della vita e la crescita della sua qualità,
la non violenza, la libertà di pensiero, di azione e di religione.
Da cittadino-cristiano auguro a tutti di fare una scelta consapevole e
libera, meditata ed efficace.
Francesco Fiorino
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