Vincenzo Noto

 

 

GOVERNO MONTI? FIDUCIA MA NON TROPPA

 

 

Ho molti dubbi sull’atteggiamento buonista dell’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi che, comunque, fa sapere che raddoppierà le sue energie per rendersi presente nella vita politica nazionale. Andiamo incontro ad un periodo difficile della nostra storia repubblicana perché le forzate dimissioni di Berlusconi sono cariche di incertezza visto che il personaggio non ha una dimensione politica ma solo viscerale-spettacolare. Se, comunque, qualcuno gli garantisce che potrà continuare a fare i suoi interessi economici allora è probabile che se ne starà buono buono.

Resta il fatto che l’incertezza la fa in questo momento da padrona sulla nostra vita politica. Anche il fatto che intorno a Monti c’è tutto questo consenso da sinistra a destra passando per un centro che ritorna sulla scena politica da protagonista, suscita qualche perplessità per la mancanza di confini ben delimitati sull’iniziativa in corso di formare un nuovo governo.

Certo, la stanchezza che ormai attanagliava il mondo politico intorno alla presenza di Silvio Berlusconi a palazzo Chigi ha svolto un ruolo significativo ma non si può costruire il futuro solo su reazioni emotive. Occorre la lucidità necessaria che porti ad un reale governo del paese, in particolare del suo travagliato momento economico fortemente preoccupante.

Un fattore che non aiuta a trovare la soluzione migliore anche nella composizione del prossimo esecutivo è la premura che sembra dominare i mezzi di comunicazione per i quali nel giro di qualche ora si doveva formare il nuovo governo attribuendo tale accelerazione a Giorgio Napoletano preoccupato per gli attacchi speculativi al nostro sistema economico. La premura non è stata mai buona consigliera e sembra che il presidente del consiglio incaricato ne sia convinto perché da l’impressione di lavorare con calma ben conoscendo anche i tempi delle centrali speculative.

Dare fiducia a Monti in questo momento significa dare fiducia  all’Italia e speranza agli italiani che è possibile un nuovo trand economico. E la fiducia può innescare un meccanismo di crescita più veloce sempre che qualcuno in questo momento non bari giocando contro gli italiani per dimostrare che dopo di lui il diluvio.

Una garanzia per tutti è il presidente Giorgio Napoletano che è il vero presidente del Consiglio che è riuscito a mettere fuori gioco un Berlusconi oggettivamente fattore di negatività per l’Italia in tutto il mondo. Basta leggere le reazioni dei giornali e degli uomini che contano all’estero per capire che da tempo il sistema internazionale rifiutava Berlusconi e il suo modo di relazionarsi con la vita politica. Adesso occorre non sciupare la buona dose di fiducia che accompagna la designazione di Monti. Ma le centrali internazionali la fiducia la danno e la tolgono abbastanza velocemente come anche gli elettori italiani che quotidianamente fuggivano da Berlusconi anche se non trovavano concrete alternative. Ora tutto sembra essere cambiato. L’ottimismo se non si traduce in crescita si esaurisce presto. Staremo a vedere.

 

Vincenzo Noto

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009