Vincenzo Noto |
AIMC Associazione italiana maestri cattolici - Sicilia
9° Congresso nazionale “Per educare a vivere. L’Aimc scommette sul professionista di scuola”
MOZIONE CONCLUSIVA
Il nono Congresso regionale dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC) della Sicilia, riunito a Palermo presso il “San Paolo Palace Hotel”, nei giorni 14 e 15 novembre 2009,
APPROVA
la seguente Mozione conclusiva, che presenta – al di là della sua valenza statutaria – alla scuola e alla società siciliana.
1. LO SFONDO POLITICO, CULTURALE E SOCIALE
Il congresso regionale dell’AIMC siciliana si svolge tra la ricorrenza di un evento, che ha tanto inciso nella realtà contemporanea, e l’attesa dell’avvio di una nuova stagione per l’Europa: il 9 novembre di venti anni or sono cadeva il muro di Berlino e il prossimo primo dicembre entrerà in vigore il Trattato di Lisbona per dar vita ad una nuova Unione Europea. La caduta del muro ha prodotto il superamento dei blocchi contrapposti conseguenti alla seconda guerra mondiale e la fine della “guerra fredda”, ma ha anche determinato la fine delle ideologie liberando potenzialità e nuove energie, spesso insofferenti di ogni regola, con la conseguenza di una ribellione della società civile contro i soprusi, le sopraffazioni, la corruttela e l’illegalità. Sono venuti emergendo una nuova mentalità e quasi un nuovo stile di vita, che talora sono apparsi quasi un arretramento perchè sforniti di un valido ancoraggio ad un condiviso impianto di valori individuali e comunitari. E’ soffiato e soffia un nuovo vento ispiratore ed emerge una cultura, che afferma più di prima la centralità della persona e l’inviolabilità dei diritti umani, ma sulle questioni più profonde del senso e del valore della vita propone o ripropone dibattiti senza esiti unitari riguardanti temi delicati ed essenziali quali l’etica, l’inizio e la conclusione della vita, la mobilità dei popoli e la loro integrazione, la diversità di etnia e di genere e i rapporti fra persone di diverse identità. Le questioni educative, dell’istruzione e della formazione, vanno inserite in questo contesto, che – considerato nella sua dimensione nazionale – offre spunti e ragioni per riflettere sul sistema scolastico nazionale integrato e sulle riforme intervenute nonché sui professionisti di scuola. Inoltre, occorre non trascurare che l’impegno degli operatori scolastici siciliani si svolge in una regione del mezzogiorno italiano ed europeo, ricca di storia e di nobili tradizioni, ma ancora anelante ad uno sviluppo economico e sociale, che superi e sconfigga la marginalità e il sottosviluppo. Coerenti con l’impostazione meridionalista di più alto valore i professionisti di scuola siciliani sanno di interpretare un ruolo promozionale importante e, forse, insostituibile in un territorio affascinante e difficile, dove è ancora da concludere un lavoro faticoso e vittorioso per l’affermazione della legalità e della giustizia sociale. Rilanciare l’educazione per affrontare e vincere la sfida educativa diventa per l’AIMC siciliana l’impegno da assumere – in una regione a statuto speciale – al fine di contribuire ad un più pieno inserimento della Sicilia in un’Italia, unita federale e solidale, dispiegando nella rinnovata Europa dei popoli la storica missione culturale, che prende spunto dalla sua centralità geografica in un Mediterraneo di pace. Il Congresso regionale Aimc, nel riconfermare il valore dell’autonomia della Sicilia così come viene delineato, nei suoi principi fondamentali, nello Statuto, segnala, tuttavia, un progressivo fenomeno di indebolimento del suo valore e delle sue possibilità originarie, tanto da far percepire lo Statuto autonomistico più un ostacolo al pieno sviluppo della regione che uno strumento di affrancamento politico, sociale, economico e culturale, anche nel confronto con le regioni a statuto ordinario.
2. I PROBLEMI DELLA SCUOLA
Nei confronti della scuola molte attese sono state deluse, anche dopo le tardive norme di attuazione (d.p.r. n.246/85) che hanno attribuito alla regione importanti competenze quali quelle relative alla ricerca, all’aggiornamento, agli “insegnamenti di interesse regionale”… La stessa legge regionale n. 6 del 2000, che poteva essere un’occasione per una originale interpretazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche in una regione autonoma, non è andata oltre il formale recepimento della normativa nazionale. Il Congresso Aimc del 2009, tuttavia intende porsi come interlocutore positivo ed indica i seguenti obiettivi fondamentali a chi, in Sicilia, uomini politici e uomini dell’amministrazione statale e regionale, ha autorità, autorevolezza e potere:
3. LE PROFESSIONI DI SCUOLA IN SICILIA
L'entrata in vigore, nel 1985, del dpr 245 legittimava un'aspettativa di specifica differenziazione nell'esercizio della professione docente in Sicilia, per l'impulso che ci si poteva aspettare dall'attribuzione all'Ente Regione delle importanti e delle esclusive competenze previste dallo Statuto regionale del '46. A distanza di quasi un quarto di secolo tale aspettativa è stata sostanzialmente delusa, per cui fare scuola oggi in Sicilia non è molto difforme dal resto d'Italia, ma con l'aggravante di dover operare in un contesto di sottosviluppo economico, sociale e culturale. Lo svantaggio è inoltre reso molto più accentuato dal deficit di senso civico e dall'intollerabile ma tollerata persistenza della criminalità organizzata, che condiziona pesantemente sia la convivenza civile come anche, purtroppo, la vita politica e mette a rischio la sopravvivenza di un'economia sana e non assistita, precludendone qualsiasi prospettiva di sviluppo. L’AIMC siciliana, in questa realtà sociale e politica che non corrisponde alle nostre aspettative, riafferma la volontà di testimoniare l'impegno professionale dei propri aderenti e simpatizzanti (docenti, dirigenti d'istituto e dirigenti tecnici) che, in aderenza ai principi del Vangelo, si esplica sul piano etico, civile, politico-sociale oltre che tecnico-didattico. Con tale tensione di ricerca volta a realizzare la più coerente declinazione possibile delle finalità pedagogiche nell'operare quotidiano, l'Associazione dichiara di essere consapevole della necessità di realizzare iniziative, elaborare progetti, instaurare regole, introdurre pratiche professionali innovative che traducano efficacemente le idealità in strategie operative e pratiche didattiche significative e funzionali al conseguimento di obiettivi coerenti. A tale scopo, e con questa prospettiva, l'Associazione auspica che si torni ad investire, dedicando più adeguate risorse finanziarie e intellettuali nel settore della formazione a tutti i livelli. Nella formazione iniziale auspica un percorso accademico più funzionale a far acquisire le competenze richieste nell'era della rivoluzione informatica e telematica, che sono anche e ancora quelle disciplinari ma soprattutto relazionali, organizzative, orientative. A tale scopo appare in eludibile la necessità di recuperare la piena valenza della funzione del tirocinio, in cui le istituzioni scolastiche (e non solo quelle di prossimità alle sedi accademiche) possano essere coinvolte e responsabilizzate e gratificate, ma al contempo stimolate a perseguire livelli accademici di scientificità e rigore critico nella pratica didattica quotidiana. Con analogo approccio l'Associazione afferma la necessità di un cambiamento radicale e sistemico nelle modalità di realizzazione della formazione in servizio. Le apprezzabili risorse finora impiegate, infatti, danno per lo più luogo a iniziative frammentarie, disorganiche, disarticolate, nelle quali è debole se non assente del tutto il momento della verifica delle ricadute delle iniziative svolte sulle modalità e sui contenuti dell'operare didattico quotidiano. Al fine di superare tali carenze l'Associazione auspica che la regolamentazione della formazione in servizio venga ripensata organicamente, privilegiando iniziative di più lunga durata, meglio modulate al servizio della professione e della reale rispondenza ai bisogni del territorio, dagli esiti verificabili sostituendo all'indice di gradimento quello dell'efficacia. Consapevole delle difficoltà del cambiamento determinate dalla scarsità delle risorse (economiche, di stato giuridico e contrattuali) e dall'inerzia costituita dalla mentalità corrente nei responsabili delle decisioni, l'AIMC auspica un fervido riavvio del dibattito sulle emergenze educative, anche mediante la costituzione di organi consultivi collegiali tecnici a livello regionale, che affianchi e sostenga l'operare della Direzione Regionale e dell'improrogabile costituendo Assessorato Regionale per l'Istruzione e la Formazione. In questo scenario tuttavia appare prioritaria e fondamentale l'instaurazione di un regime di reclutamento affidabile nella regolarità e nella fedeltà agli obiettivi del bene comune e aperto ad assicurare prospettive stabili alle giovani leve.
4. GLI IMPEGNI DELL’ASSOCIAZIONE
Se educare a vivere vuol dire trasmettere e testimoniare in modo credibile ed efficace ragioni valori modelli universali oggi più che mai, a fronte di un nichilismo manifesto e di un individualismo dominante, occorre una forte proposta educativa, in grado di introdurre alla vita e alla società intera i nostri giovani, ad una vita piena, responsabile, libera, eticamente improntata al bene comune cui tendere con impegno concreto e costante. L’AIMC vuole essere, per la scuola e per la società, strumento per rilanciare il senso del bene comune, proiettandosi oltre il gretto presentismo, con senso di responsabilità e di giudizio. L’AIMC scommette sul professionista di scuola, educatore della persona, capace di interpretare la sfida formativa tra le tante problematiche della società di oggi.
Il Congresso Regionale AIMC pertanto:
riafferma il riconoscimento dell’AIMC come associazione professionale, con propria identità e proprio patrimonio culturale, acquisito negli anni,il cui principale obiettivo sta nei concetti di Persona,Educazione,Vita, Comunità ecclesiale, Società
ribadisce il ruolo fondamentale dell’educazione e i compiti specifici della scuola nella vita non solo delle singole persone ma dell’intera collettività
riafferma l’Associazione come soggetto politico,in quanto concorre alla costruzione del bene comune ed esprime la volontà di presenza responsabile nei contesti istituzionali siciliani nei quali dare apporti significativi,consapevole della sua rappresentatività nelle questioni scolastiche
auspica un’interazione dialogica e costruttiva dell’esperienza associativa con le altre associazioni professionali, culturali, civili, di ispirazione cristiana che operano in Sicilia, nel rispetto delle proprie autonomie e libertà, per costruire reti di relazioni o patti territoriali al fine di aiutare la comunità scolastica e la società tutta a vivere in solidarietà e cooperazione
auspica altresì il potenziamento del rapporto con le organizzazioni sindacali, luoghi di democratica e significativa rappresentanza della professione docente
riafferma l’Associazione come soggetto ecclesiale, soggetto attivo di pastorale scolastica in comunione con le Chiese locali, offrendo in proprio contributo di servizio e di competenza, fedele ai valori evangelici e al Magistero.
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progetto: SoMigrafica 2009