Vincenzo Noto |
PALERMO E’ ANCORA UNA CITTA’ SPORCA Hanno fatto di tutto per convincerci che Palermo, dopo alcuni di giorni di emergenza, era tornata una città pulita. Una pietosa bugia che i cittadini hanno potuto sottoporre alla prova della verità senza troppe difficoltà. Cassonetti bruciati (ne mancano cinquemila), marciapiedi pieni di escrementi, bottiglie di plastica, cartacce e dove ci sono alberi vicini foglie secche cadute da chissà quanto tempo. I quartieri di periferia serviti con il contagocce (ma non pagano come tutti la Tarsu?), mentre la discarica di Bellolampo ci fa sapere che non ne può più dei rifiuti dei palermitani e al più presto chiuderà i battenti. In tutta questa serie di cattive notizie una buona l’abbiamo ricevuta. Il sindaco Cammarata non è riuscito a far passare l’aumento del 35 per cento da lui proposto della tassa sulla raccolta dei rifiuti. L’opposizione, ma anche settori della maggioranza, hanno fatto di tutto per evitare questa ingiusta nuova tassazione che non avrebbe migliorato di niente una raccolta che avviene in maniera disordinata. Si è parlato di una allegra amministrazione negli ultimi anni della azienda che governa la pulizia della città, l’Amia, e ci è stato fatto sapere che i consiglieri di amministrazione con altri amici viaggiavano ripetutamente per Dubai e mangiavano e bevevano alla nostra salute con i soldi della cittadinanza ignara di tutto questo. Invece di continuare a chiedere soldi per le emergenze Amia, non si potrebbe almeno per una volta indagare seriamente sui conti di questa come delle altre aziende pubbliche? Potremmo essere informati sugli stipendi dei consiglieri, sui loro titoli, sui loro viaggi e indennità varie? Non si dica che se non si pagano bene la pubblica amministrazione perderebbe manager a favore delle aziende private. Perché è troppo evidente che molti di questi dirigenti trovano spazio soltanto nelle amministrazioni pubbliche perché sono portaborse di qualche politico. Perché il sindaco ha impedito che la magistratura potesse continuare ad indagare e processare il Consiglio di amministrazione dell’Amia per falso in bilancio? Chi ha voluto proteggere e perché? Queste cose i cittadini se le chiedono, e prima o poi presenteranno il conto ai responsabili disertando le urne al momento in cui sono chiamati al voto. C’è da augurarsi che da questa forma di protesta si passi a quella più costruttiva di scegliere una diversa classe dirigente cittadina che abbia a cuore realmente i problemi della comunità e non brilli per assenteismo in Consiglio comunale. E speriamo che il caldo dell’estate non provochi la diffusione di infezioni con qualche epidemia che potrebbe coinvolgere la città. Mai come in questo caso dobbiamo rivolgerci a santa Rosalia. Vincenzo Noto
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progetto: SoMigrafica 2009