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La vittoria di Obama è la sconfitta della conferenza episcopale americana?

 

Leggendo su Vatican Insider circa la sconfitta della conferenza episcopale americana nelle elezioni presidenziali, mi sono incuriosito ed ho voluto cercare la materia della questione. Il sito di approfondimento de La Stampa infatti, accennava ad una avversione alla riforma del sistema sanitario di Obama, che come sappiamo, incompiuta ha comunque portato all’estensione della capacità di cura di molti americani poveri.

Ho così trovato due articoli dei primi di marzo 2012 che si collocano in piena polemica.

Se non fosse per il tema hot ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate per il sarcasmo con cui si sono apostrofati gli editorialisti del giornale dei gesuiti “America” ed i vescovi della conferenza episcopale americana nella persona di William E. Lori.

Pochi giorni prima era uscite due requisitorie a firma del cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York e presidente della conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti, e dello stesso William E. Lori vescovo di Bridgeport, presidente del comitato “ad hoc” per la libertà religiosa.

La materia come dicevo è scottante e scivolosa.

Nelle lettere i vescovi protestarono vivamente contro una parte della riforma Obama che estende l’assicurazione obbligatoria anche per pillole anticoncezionali, fecondazione assistita, e sterilizzazione. In questo modo, la Chiesa, e miriadi di enti cattolici, e di datori di lavoro cattolici saranno costretti “loro malgrado” a pagare l’assistenza sanitaria ai loro dipendenti finanziando in questo modo il businnes della morte.

I gesuiti della rivista “America” accusano la conferenza episcopale dicendo che “Nell’ applicare la strategia di libertà religiosa per coprire le minuzie della copertura sanitaria, la campagna svaluta la moneta della libertà religiosa. La Conferenza episcopale ha vinto la lotta contro il mandato iniziale perché era davvero una lotta per la libertà religiosa e per questo motivo ha avuto un ampio sostegno. L’ultima fase della campagna, tuttavia, sembra destinato a sbarrare il finanziamento della sanità per la contraccezione. I Cattolici legittimamente si oppongono a tale politica per motivi morali. Ma l’opposizione è contro una differente visione politica, non una violazione della libertà religiosa. Si fa un cattivo servizio alle vittime della persecuzione religiosa in tutto il mondo nel gonfiare le differenze politiche trasformandole in una lotta per la libertà religiosa. Tali proteste esagerate altresì mancano di rispetto per i cattolici la libertà hanno goduto negli Stati Uniti, che è un modello per il mondo e per la Chiesa.”

 “I vescovi sono stati più efficaci nell’influenzare la politica pubblica, quando hanno agito come pastori, cercando di costruire il consenso in chiesa e nella società, come hanno fatto nelle loro pastorali sulla guerra nucleare e l’economia. Il pubblico americano è a disagio davanti ad un esercizio evidente di forza politica dalla gerarchia. I cattolici si sono dimostrati più sensibili agli approcci pastorali. Si aspettano che i leader della Chiesa facciano appello ai valori del Vangelo: la coscienza e giuste argomentazioni. Essi sperano che i vescovi accetteranno compromessi onorevoli e, anche se provocati, non suscitino ostilità. Nel continuare il dialogo con il governo, tutta la Chiesa trarrà vantaggio da uno stile conciliante che tenga uniti i cattolici e raffreddi gli animi nazionali.”

 La risposta sarcastica di William E. Lori verte sulle “sottigliezze”, sulla pretesa ovvietà delle conclusioni dell’analisi della conferenza che, ben si sintetizza qui: “Ho dimenticato qualche altro dettaglio che noi vescovi non dovremmo prendere in considerazione?Beh, credo che siamo proprio secchioni della politica per chiederci se il governo ha un interesse impellente nel costringere la Chiesa a garantire per i servizi vietati quando la contraccezione è coperto nel 90% dai piani di assistenza sanitaria, è gratuita in programmi del titolo X, ed è disponibile da Walmart (multinazionale dei supermercati nda) per circa $ 10 al mese. Scusate anche se ci chiediamo se la più fondamentale libertà, la libertà religiosa, non è stata compromessa, non da un diritto alla salute, ma da una pretesa di “servizi”, che considerano la gravidanza e la fertilità come malattie”

 

editoriale di America

 

 

 

 

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