Vincenzo Noto |
QUANDO TI FANNO ODIARE LA POLITICA Anche in campagna elettorale qualcuno può dire la verità. Di solito siamo abituati a sentire Promesse eclatanti che, finita la festa, lasciano il tempo che trovano. In occasione del rinnovo della delegazione siciliana al Parlamento europeo i partiti hanno deciso di dire la verità, anzi di dirsi la verità, perché si parlano solo tra di loro servendosi di giornali che seguono un gossip che incuriosisce sempre meno. Il presidente dell'assemblea regionale, Francesco Cascio, attacca decisamente il governo Lombardo, sostenuto soprattutto dal suo partito, ritenendolo il peggiore degli ultimi quindici anni. Saprà bene, lui che siede nello scranno più alto per i voti di Lombardo, a che cosa si riferisce o che cosa vuole preparare per il prossimo futuro, all'indomani di quando si conosceranno i risultati della consultazione. Ma Lombardo lo sfida subito: se hai la maggioranza raccogli le firme e me ne vado subito. Ciò significa anche dire a Cascio se non trovi 46 firme sei un presidente di Assemblea illegittimo. E a difendere a spada tratta il governo Lombardo chi interviene? Michele Cimino, assessore dello stesso partito di Cascio, ma vicino a Miccichè che combatte in tutti i modi Schifani. La colpa di Lombardo? Non l'avere disamministrato la Sicilia, ma l'essersi presentato in campagna elettorale con una sua aggregazione elettorale non facendosi fagocitare, come ha fatto Fini distruggendo storia e cultura di An, dal pigliatutto Berlusconi. E Castiglione che teme di non poter presentare più al suo capo un consenso elettorale che vada oltre il cinquanta per cento attribuisce la colpa di tutto a Lombardo cercando di ridimensionarlo in tutti i modi. Anche con il passaggio di quale deputato dall'MPA al PDL pagando così pan per focaccia il furto che Lombardo ha fatto dell'onorevole Musotto al PDL. Si dirà: cose loro! Purtroppo sono anche cosa nostra nel senso che riguardano ogni cittadino che vede la Sicilia occupare sempre gli ultimi posti in tutte le graduatorie indice di sviluppo, tranne quella degli iscritti negli elenchi dei disoccupati. Se a tutto questo si aggiunge quanto i magistrati fanno sapere di indagini che riguardano deputati dai molti consensi elettorali quali Nino Dina e Antonello Antinoro, anche lui candidato al parlamento europeo e quindi prossimo all'immunità, non ci si può meravigliare più di tanto che i cittadini disertano sempre più numerosi le urne e se quando parlano di politica dicono che si tratti di qualcosa di sporco. Personalmente sono convinto che la politica sia la più alta forma di carità come ha ribadito il papa Paolo sesto. Ma quando si è costretti a registrare tensioni così forti all'interno dei partiti, scontri per posti e carriere alimentate da sospetti e passaggi di casacca che disonorano soltanto chi li fa dopo avere ottenuto il consenso in un partito (perché non si dimettono, invece di cambiare partito?), come si può pretendere che i giovani abbiano ideali seri per impegnarsi in un'arte così difficile. Viene facile pensare che si fa politica per altre ragioni...e in Sicilia è sempre difficile capire quali. Vincenzo Noto
|
progetto: SoMigrafica 2009