Vincenzo Noto

 

 

PALERMO SI CANDIDA PER I GIOCHI DEL 2020, L'ULTIMA BURLA DI LOMBARDO

 

Sogno o farsa? Nemmeno il tempo di assegnare i Giochi del 2016 a Rio de Janeiro che è già  scattata la corsa a quelli del 2020.

Madrid, sconfitta prima da Londra e  poi dalla città carioca, è già pronta a tornare alla carica, il Giappone ha proposto la candidatura anti-nucleare di Hiroshima e Nagasaki (ma il Cio ha già   sottolineato che solo una città  si può fare avanti) e nemmeno l'Italia sta a guardare. E dopo Roma e Venezia ecco spuntare a sorpresa Palermo. Una  candidatura, quella siciliana, che ha fatto storcere il naso a molti, a partire  dalla modalità. A farsi promotore non è stato il sindaco Diego Cammarata ma il  presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e il suo assessore allo Sport,  Nino Strano. A Palazzo delle Aquile non sapevano nulla dell'ultima trovata del Governatore e lo stesso primo cittadino del capoluogo siciliano non ha potuto  fare a meno di evidenziarlo, definendo sconcertante il fatto che Lombardo  abbia proposto Palermo passando sulla testa di quanti a questa candidatura  sono istituzionalmente interessati. E se il buongiorno si vede dal mattino... Le  perplessità , infatti, restano tante. Basti pensare alle indicazioni fornite da Mario Pescante, ex numero uno del Coni e da pochi giorni vicepresidente Cio (il  primo italiano nella storia), che tra i punti essenziali per una buona  candidatura ha indicato la necessità  di un consenso politico generale sul progetto, senza la minima sbavatura, budget imponente e strategia trasparente  sulle infrastrutture, a prova di infiltrazioni mafiose. Sul primo punto Palermo parte male, e non solo per i contrasti tra Regione e Comune: Giancarlo  Galan, presidente del Veneto e primo sponsor di Venezia, non le ha certo  mandate a dire (la nostra è una candidatura autorevole, già  Roma si è messa in  mezzo, ora ci voleva anche Palermo) e pare difficile immaginare un movimento  unitario a sostegno del capoluogo

dell'isola. Poi c'è la questione del budget.  Ospitare un'Olimpiade significa poter godere, a ungo termine, di una serie non  indifferente di benefici dal punto di vista economico-finanziario ma a spesa  richiesta è altrettanto importante. Basti pensare i Giochi di Pechino del 2008  sono costati, complessivamente, intorno ai 23 miliardi di euro e per quelli di  Londra del 2012 si teme una spesa equivalente. Cifre da capogiro, a maggior  ragione per una città  come Palermo dove infrastrutture e viabilità , tanto per  fare due esempi, rappresentano due note dolenti. Un dato su tutti: se l' aeroporto principale di Pechino può sostenere fino a 76 milioni di passeggeri  all'anno e Londra supera i 60 milioni, quello di Palermo può vantare appena quattro milioni e mezzo di viaggiatori. Di impianti sportivi e metropolitana  meglio non parlarne, le capacità organizzative, vedi l'esperimento delle  Universiadi del '97, lasciano a desiderare e con l'immondizia che resta un  problema tutt'altro che risolto, beh, pensare di poter puntare ai Giochi del  2020, battendo prima in casa la concorrenza di Venezia e Roma e poi quella di  chissà  quali colossi, fa sorridere. Del resto, nella conferenza stampa di presentazione, lo stesso Lombardo ha fatto capire di non farsi troppe  illusioni: Istintivamente non sono per il motto olimpico “ l'importante è  partecipare” ma in questo caso per noi partecipare è già  un vincere. Le  parole del Governatore, che ha anche riconosciuto come Roma sia  irraggiungibile, ma tentiamo e ci proviamo. Anche sulle garanzie economiche  si è tenuto sulla difensiva, limitandosi a parlare di fondi Fas e strutturali  che dovrebbero consentire a Palermo di presentare un buon progetto (e c'è  sempre da temere in che mani finiscono questi soldi!) ma l'impressione è che si  tratti di una grande farsa, di una mossa pubblicitaria per sviare altrove l' attenzione, evitando che i riflettori puntino su un governo in difficoltà dal  punto di vista politico e che negli ultimi tempi ha collezionato qualche brutta  figura di troppo. Come si può ritenere credibile la candidatura ai Giochi di  una città  che si è dotata di un impianto per il baseball per le Universiadi  dove però il baseball non era previsto e che non è stato poi adeguato per  ospitare i Mondiali dello scorso settembre? E come si può pensare di ospitare  un'Olimpiade in un'isola dove i trasporti ferroviari sembrano quelli dell' Ottocento e le autostrade non sono state ancora completate? Speriamo che questa proposta venga messa al più presto da parte e si faccia sul serio su temi di  stretta attualità. Lo scherzo è bello quando dura poco.

 

Giorgio La Bruzzo

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009