Vincenzo Noto

 

 

UNA NUOVA PRIMAVERA PER PALERMO?

 

Giovedì 12 e venerdì 13 novembre Palermo  ha vissuto due importanti manifestazioni organizzate da associazioni e movimenti cattolici. La prima, promossa dal Forum delle Persone e delle Associazioni cattoliche che annovera CISL, ACLI, MCL, CONFARTIGIANATO, Compagnia delle Opere, all’Astoria Palace  ha avuto al centro del dibattito l’enciclica di Benedetto XVI Caritas in veritate. Il secondo appuntamento all’istituto Gonzaga, per iniziativa di un gruppo di cattolici sensibili alle problematiche sociali, ed ha avuto come filo conduttore la ricca personalità del professor Lazzati a cento anni dalla nascita. Ai due  incontri è stato presente il gesuita padre Bartolomeo Sorge, direttore di Aggiornamenti Sociali, per undici anni a Palermo come direttore del Centro di formazione politica Pedro Arrupe.

Il pubblico aveva una età media sui cinquanta anni e in tutte e due le manifestazioni era sostanzialmente composto da persone che a Palermo hanno vissuto la famosa Primavera di Palermo, iniziata con l’omelia del cardinale Pappalardo nella chiesa di san Domenico ( Mentre a Roma si discute Sagunto viene espugnata!), in occasione dei funerali del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso dalla mafia in via Isidoro carini insieme alla moglie e all’autista. 

Tutti i relatori  si sono fatti portavoce della sofferenza che attanaglia molta gente della Palermo di oggi immersa in una mediocre sonnolenza, non governata dalle istituzioni che hanno la responsabilità di farlo con la capacità di proporre obiettivi, ideali, valori, speranze che possano stimolare giovani e non più giovani a sentirsi protagonisti di uno sviluppo da costruire giorno per giorno. Ho avuto l’impressione che relatori e pubblico fossero alla ricerca di qualcuno che abbia la capacità di farsi avanti, avanzare qualche proposta per ricominciare a mettersi in discussione, scendere in piazza, incontrarsi, confrontarsi con portatori di altre esperienze. Ma chi, oggi, è pronto ad affrontare un contesto culturale e politico corrotto dalla ricerca del proprio interesse, governato da chi pensa solo a salvare se stesso mentre ci si avvia ad una stagione di totale rendiconto per quanto si è fatto e, soprattutto, non si è fatto negli ultimi anni?

C’è molta voglia tra le persone che provengono dalla prima Primavera che ha visto protagonisti molti cattolici di assumersi le proprie responsabilità e dare una mano per tirare fuori Palermo dalle secche di una disamministrazione che ne ha sporcato il nome in tutta Italia ed anche altrove.

Ma come fare? Aspettare indicazioni dal mondo politico o dalle organizzazioni ecclesiali sembra tempo perso. Un nostro lettore  di Misilmeri ci ha inviato un articolo sul silenzio della chiesa palermitana, mentre numerosi paesi sono sommersi dall’immondizia e tanta gente corre il rischio di ammalarsi. Si dirà che la Primavera che tutti ricordiamo ha avuto come protagonisti il cardinale Pappalardo, il sindaco Leoluca Orlando, il Centro Arrupe con Sorge e Pintacuda, l’Agenzia Mondo Cattolico di Sicilia che si è rivelata uno strumento utile per animare il dibattito tra cattolici. Oggi a chi o a che cosa si può fare riferimento? Possiamo vivere solo di ricordi e piangerci addosso?

Quanti hanno organizzato le due manifestazioni dell’Astoria e del Gonzaga non potrebbero costituire un comitato, lanciare un appello a quanti hanno un minimo di disponibilità, ed avviare un percorso di sensibilizzazione con nuove prospettive Su questo argomento vogliamo aprire un dibattito e tenere viva la speranza di una nuova Primavera che potrebbe sbocciare ancora prima di quanto il nostro endemico pessimismo ci fa  pensare.

 

   Vincenzo Noto

 

 

progetto: SoMigrafica 2009