Vincenzo Noto |
PRIMO MAGGIO SENZA LAVORO
Dal fronte del lavoro arrivano ogni giorno brutte notizie. I sindacati sono sul piede di guerra ma non riescono per nulla a condizionare le scelte del governo e degli imprenditori costretti a fare i conti con una situazione economica tra le più difficili dal dopoguerra. E nello stesso tempo la fiducia in Monti e nel suo governo si riduce sempre di più. Una situazione politica molto complessa che può rischiare se non tenuta sotto controllo di trasformarsi in rifiuto della convivenza politica. Il Primo maggio lavoratori e sindacati hanno sempre festeggiato il lavoro e la fatica per svolgerlo bene. Anche la chiesa celebra il primo maggio la festa di San Giuseppe Lavoratore per dare un segnale concreto dell’alta considerazione teologica che riveste il lavoro nella vita del cristiano. Al centro dell’attenzione adesso si colloca il lavoro che non c’è senza poterne attribuire responsabilità ben precise, se si vuole guardare seriamente ad un problema che non riguarda solo la nostra terra ma l’intero continente europeo. Nel Meridione, e in Sicilia in modo particolare, il problema diventa ancora più complesso per la mancanza di una cultura del lavoro che riguarda sia i lavoratori ma anche la classe imprenditoriale. Anche se va sottolineato come comincia ad emergere una classe imprenditoriale giovanile che lascia bene sperare. Occorre che tutte le centrali educative in Sicilia mettano al centro della loro attenzione pedagogica il lavoro sottolineandone innanzitutto l’alto valore etico per la realizzazione di se stessi e della propria famiglia e non soltanto il suo costo e il suo rendimento economico che certamente hanno anche un peso non indifferente. Ma in una terra dove si è costretti ad accettare qualsiasi attività di lavoro anche la meno significativa pur di portare a fine giornata qualche cosa a casa non è facile fare discorsi etici e tanto meno una analisi sociologica e politica. Si rischia di essere considerati fuori dalla realtà e in gran parte è vero. E in questo primo maggio non dobbiamo dimenticare quanti di lavoro sono morti per le condizioni in cui sono stati costretti a lavorare pur di portare uno stipendio a casa e quanti, sindacalisti in prima linea, hanno cercato di migliorare le condizioni di lavoro per tanti sfruttati perché nel bisogno. La festa del lavoro presenta risvolti molto complessi ciascuno dei quali ha una rilevanza etica notevole.
Vincenzo Noto
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progetto: SoMigrafica 2009