Vincenzo Noto |
FAMIGLIA, GIOVANI E SOLIDARIETA’ SOCIALE NON C’E’ TEMPO DA PERDERE CONTRO LA SPECULAZIONE
Da parte di molte aggregazioni sociali, associazioni, sindacati vengono continuamente fatte proposte al nuovo presidente del Consiglio, suggerendogli i temi principali sui quali è abbastanza urgente intervenire. Credo che anche la Conferenza episcopale italiana, attraverso il suo presidente, cardinale Angelo Bagnasco, ha espresso alcune tematiche che tradizionalmente sono care al mondo cattolico. Si tratta innanzitutto della famiglia, sottoposta negli ultimi anni a molti attacchi anche per il cattivo esempio del presidente dimissionario, che necessità di interventi organici legati al lavoro. Ma contemporaneamente occorre affrontare molto seriamente la grave situazione in cui versano milioni di giovani che rischiano di invecchiare senza aver trovato un lavoro sicuro e impossibilitati, di conseguenza, a formarsi una famiglia stabile. E poi occorre ridare speranza alle categorie socialmente più deboli, dagli invalidi agli ammalati, dai poveri istituzionali ai nuovi poveri che affollano le mense pubbliche, soprattutto quelle messe in piedi dalle Caritas diocesane e parrocchiali. La fiducia che in questo momento quasi a scatola chiusa viene offerta al nuovo presidente del Consiglio, Mario Monti, potrebbe tramutarsi abbastanza celermente in una opposizione di piazza con rischi per il nostro paese che nessuno deve sottovalutare. La fame è stata sempre una cattiva consigliera e noi stiamo passando dalla povertà in qualche modo controllata alla fame che non può accettare regole di nessun genere. E’ ora che ci si convinca da parte di tutti, ma soprattutto da parte di quanti hanno sicurezze sociali a prova di bomba ( i ricchi di sempre e i nuovi ricchi), che è giunto il momento di far prevalere la logica della solidarietà contro la logica dell’interesse personale che l’ha fatta da padrona fino a questo momento. In questa direzione il mondo cattolico, proprio per sua natura, è chiamato a dare l’esempio e a creare un contesto culturale e politico nel quale la solidarietà esca dalle nebbie parolaie e diventi modo di vivere non soltanto individuale ma collettivo e politico. Ovviamente a chi più ha deve essere chiesto di più evitando provvedimenti generici che finiscono per salvare sempre i soliti furbi che sanno come far pagare ai più deboli ogni forma di solidarietà. Del resto il ricco è tale anche perché ha ottimi consiglieri e consulenti che sanno suggerirgli le strade più opportune per non contribuire ai bisogni collettivi ( leggi pagamento delle giuste tasse). Ma se queste strade fossero leggi volute da parlamenti e politici legati a doppio filo alla ricca borghesia del Paese, è giunto il momento di cambiare le regole. E’ quello che dovrebbe fare il nuovo governo Monti se realmente vuole intestarsi il superamento dell’attuale crisi. Se, invece, si guarderà a senso unico ai bisogni delle banche e delle centrali capitalistiche italiane e straniere dedite alla speculazione più sfrenata, allora avremo perso ulteriore tempo utile…
Vincenzo Noto
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progetto: SoMigrafica 2009