Vincenzo Noto |
LA REAZIONE DEGLI STUDENTI
Sono insegnante di Religione in un Liceo scientifico di Palermo ed andando in classe in questi giorni ho visto alunni sorpresi e sconcertati di fronte alla notizia della sentenza della corte europea dei diritti umani sul crocifisso a scuola. Ho seguito la loro discussione come anche la discussione che se ne fa nei giornali e nella televisione. Mi è piaciuto l’intervento del card. Tarcisio Bertone nelle cui parole ho visto tanta amarezza nel constatare come continua imperterrito oggi il tentativo di scristianizzare la nostra società europea. Tutto ciò non può che caricare di più la Chiesa, cioè tutti noi, perché dal Papa all’ultimo dei cristiani dimostriamo con i fatti una fede credibile. Credenti e credibili. La forza della nostra credibilità è la forza dell’amore che sprigiona dal Crocifisso che soffre nel povero, nell’immigrato, nei senza dimora, in coloro che hanno perso il lavoro o che non l’hanno mai avuto. Questa sentenza ha il merito di aprire gli occhi a chi ancora vuole tenerli chiusi e vuole vivere in una chiesa autoreferenziale e chiusa in se stessa come sale che non ha sapore o lievito che non vuole stare dentro la pasta. Tanti hanno le idee confuse e non sanno distinguere la sana laicità dello Stato con il laicismo che è disprezzo del valore culturale e sociale della Religione. Ci rincresce e ci addolora vedere che dietro il rifiuto del Crocifisso c’è il rifiuto della Chiesa che non è solo il Vaticano, ma tutti i cristiani anche i cristiani non cattolici. Giovanni Paolo II il giorno dell’inaugurazione del suo ministero in Piazza San Pietro, al termine della Messa, scendendo incontro alla gente ha alzato la croce del suo pastorale per dire a tutti di non avere paura di portare a tutti il messaggio di amore del Cristo crocifisso che ha donato la sua vita per noi. Io penso che il ricorso che lo Stato italiano sta portando avanti è condiviso dalla maggior parte degli italiani. Ho sentito solo poche voci cantare fuori dal coro. Sappiamo che che il bene si fa strada a fatica in mezzo a tanto male presente nella storia, ma non dobbiamo mai scoraggiarci.
Pino Sclafani
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progetto: SoMigrafica 2009