Vincenzo Noto

 

 

SENZA SENSO DELLO STATO

 

Penso che se un Pinet qualsiasi, in una qualsiasi piccola pretura di un qualsiasi paese italiano avesse reagito dinnanzi ad una sentenza non assolutoria così come ha reagito il presidente del Consiglio, Berlusconi, alla lettura della decisione della Corte Costituzionale sul lodo Alfano, avrebbe già fatto parecchie ore di carcere per vilipendio alle istituzioni.

Berlusconi, amareggiato più che mai, attacca Corte e Presidente della repubblica cercando anche di far trapelare una specie di intesa che gli avrebbe garantito la costituzionalità del lodo. La Corte ci ha detto che tutti i cittadini sono uguali dinnanzi alla legge. E Berlusconi può straparlare? E Bossi può parlare di “guerra” e gli altri cortigiani possono offendere magistrati stimati per la loro indipendenza, sia quelli che hanno votato in un modo come chi ha votato in un altro modo, senza che gli organi istituzionali reagiscano?

Berlusconi come imprenditore sarà bravissimo, anche se deve affrontare ora le spese del lodo Mondadori (750 milioni di euro?!), come politico e leader di un partito ha dimostrato buone capacità organizzative, come uomo di governo alcune scelte sono state buone altre animate da troppi interessi di parte, ma come uomo di stato dimostra di valere molto poco. Anzi non ha nessun senso dello stato, tranne che non pensi che si viva ancora all’epoca del re Sole: lo stato sono io. Deve rassegnarsi ed accettare le regole della democrazia. Tutti i cittadini siamo uguali di fronte alla legge e i poteri dello stato la nostra Costituzione non li ha affidati ad una sola persona ma, volutamente, divisi per evitare rischi di nuovi fascismi. Per fare le leggi c’è il Parlamento, anche se viene esautorato dai decreti legge e dai voti di fiducia, per governare la complessità del paese c’è il potere esecutivo, e per fare osservare la legge e giudicare chi l’ha infranta ci sono giudici di livelli molto diversi per avere il massimo di certezza. Tutto questo a Berlusconi sembra non stare bene e si aggrappa sugli specchi accusando tutti di essere comunisti (orami è rimasto il solo a vederli dovunque), faziosi, prevenuti, al soldo di chi sa chi. Non riesce a capire che per fortuna in Italia c’è tanta gente libera che vota seguendo soltanto gli interessi della comunità, che può cambiare giudizio dopo avere espresso il suo voto e pentirsene, che non si fa condizionare da nessuno e da niente se è chiamato a dare un giudizio, che sa dire di no a tutte le sirene, soldi e carriera compresi. Purtroppo i cortigiani di Berlusconi sono peggiori di lui, come la famosa iena ridens, e non lo aiutano a guardare con distacco gli avvenimenti che lo coinvolgono personalmente, pensando sempre di ricavarne un utile per se o per i propri familiari. Le vicende di questi giorni, e Dio non voglia che ci siano pazzi ad attizzare ancora di più il fuoco e gli animi di gente che non ha nulla da perdere, ci fanno capire che non basta essere arrivati a guidare diversi governi nazionali per essere degli statisti. Ci vuole ben altro. Anche se Berlusconi ha detto (ma lo dice soltanto lui) che è stato migliore di qualsiasi capo di governo italiano. Alla faccia della modestia! Ma uno statista cose del genere non le direbbe mai perché avrebbe il senso dei propri limiti.

 

Vincenzo Noto

 

 

 

 

 

progetto: SoMigrafica 2009