Vincenzo Noto |
IN VACANZE SI’, MA SENZA DIMENTICARE I POVERI
Da tempo in parecchi hanno programmato le ferie estive e organizzato viaggi all’estero, campeggi, permanenze a mare o in montagna a seconda dei gusti e delle possibilità economiche. Un congruo periodo di riposo è un sacrosanto diritto che permette di ritemprare il corpo e lo spirito, se vissuto senza gli affanni che sembrano caratterizzare certi spostamenti di oggi. E’ quanto mai giusto ed arricchente, dopo un lungo periodo di faticoso lavoro, rilassarsi, liberarsi dello stress accumulato, mettere un po’ di ordine nei propri pensieri. La fretta alla quale siamo sottoposti in ogni momento della giornata, non ci aiuta a vivere bene. Il riposo, a questo punto, è quanto mai necessario per riprendere poi una vita ordinaria con le energie sufficienti. Abbiamo voglia di dimenticare ambienti di lavoro, macchine, traffico, file interminabili, macchinette per timbrare l’entrata e l’uscita in ufficio, supermercati affollati, riunioni di condominio, litigate ai giardinetti per trovare un po’ di spazio per i bambini…e diamolo pure questo calcio a quanto guardiamo ora con un certo rancore, anche se è diventato parametro di sviluppo e di civiltà. Dimentichiamoci di tutto ciò che ci da fastidio, ma non dobbiamo dimenticare che tanta gente non si può permettere di andare in vacanze, e tanta altra resterà per le vie delle nostre città e dei nostri paesi alla ricerca di una mensa dove andare a consumare un pasto gratuitamente. Facciamo un serio esame di coscienza e diventiamo strumenti di aiuto per questi nostri fratelli poveri che spesso stanno a svuotare cassonetti dell’immondizia sperando di trovare qualche cosa. Da cristiani abbiamo una ragione in più per farlo perché per noi il povero è lo stesso Gesù che ci viene a chiedere , e non possiamo permetterci di dirgli di no. Un suggerimento: quando prepariamo le valigie e riempiamo ogni spazio della macchina di pacchi e pacchettini, chiediamoci se siamo passati da una caritas parrocchiale, dalla mensa della Caritas diocesana, o da altre mense, lasciando qualche chilo di pasta, bottiglie di salsa, legumi, olio o una congrua offerta perché questi beni di prima necessità possano essere acquistati. Dopo, ma veramente dopo, mettiamo in moto la macchina e partiamo per divertirci.
Vincenzo Noto
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progetto: SoMigrafica 2009