Vincenzo Noto

 

      

 

POLITICA, VIVA LA SICILIA, ABBASSO LORO!

Anche con una maggioranza bulgara che supera il sessantacinque per cento la classe politica siciliana è capace di danneggiare l’isola e i suoi santi protettori. Se qualcuno è capace di leggere le brutte pagine che i partiti della maggioranza e il governatore Lombardo stanno scrivendo contro la nostra terra, si faccia avanti e ci faccia capire, per favore, se c’è ancora una logica dietro scelte suicide che non possono nemmeno fare bene all’opposizione che troverebbe enormi difficoltà a costruire qualcosa sulle macerie lasciate dalla maggioranza.

Qualche giorno addietro, prima ancora che sui giornali cominciasse a spuntare la parola, avevamo parlato di un milazzismo di ritorno, ovviamente aggiornato e con gruppi di interesse diversi da quelli che hanno sostenuto Silvio Milazzo.

Di solito si dice che il caos è all’origine di ogni cosa, ma nel nostro caso il caos è una conseguenza che rischia di allontanare la Sicilia non solo da Strasburgo, ma anche da Reggio Calabria e da Tunisi.

All’origine di tutto ci sarebbe la “pervicacia” di Lombardo di resistere a Berlusconi, che voleva fare un boccone dell’MPA come ha fatto di AN e di altre atomiche aggregazioni. E per ritorsione niente Fas, fondi europei per lo sviluppo, alla Sicilia con l’insinuazione che potrebbero essere spesi mali. Gli altri contributi europei come sono stati spesi, e non solo in Sicilia? Per carità, nessuno dice che la Sicilia non ne ha diritto, ma Lombardo potrebbe ricavarne un vantaggio elettorale, raggiungere quel 4 per cento che tanta rabbia fa a Berlusconi. Ed allora pollice verso, muoia Lombardo, il governo regionale, il parlamento siciliano, e i cinque milioni di siciliani che,, guarda caso avevano dato una maggioranza da sogno ad un gruppo di partiti per essere governati. E Lombardo, da grande “statista”, che cosa fa? Tutti a casa, la ricreazione è finita.

Non penso ci siano in giro analisti delle situazioni politiche siciliane capaci di aiutarci a capire come andrà a finire questa tragedia tutta nostrana che si gioca tra Roma e Palermo sulla pelle della povera gente, ma anche tragedia per una classe imprenditoriale bloccata nei suoi progetti di sviluppo, e per un mondo culturale che appare sempre più devoto al potere politico per i contributi che riceve sempre dalla generosa regione  mai stanca di allattare chiunque si avvicina ai suoi capezzoli.

E non illudiamoci che i siciliani siano capaci di un sussulto di dignità, e nel segreto dell’urna, facciano l’unica scelta possibile: mandare a casa chi compra voti a dieci euro, come dice il procuratore Grasso, e utilizza le poltrone di potere per gestire affari di famiglie, ovviamente politiche, quindi allargate e pronte a digerire qualsiasi cosa..

C’è chi in questi giorni auspica che la maggioranza di governo rinsavisca, metta da parte lotte intestine e coltelli a doppia lama, si ricombatti e governi secondo il mandato avuto dagli elettori.

Ma c’è pure chi, e la tentazione è forte a ritrovarsi tra questi, auspica che la maggioranza non trovi nessun accordo perché sarebbe sempre contro noi siciliani, visto che hanno dimostrato ampiamente di non sapere governare. Chi e perché ha paura di un ritorno al voto? In democrazia non sarebbe un male, e nel nostro caso sarebbe solo il male minore, visto il forte danno che ne viene dal non governo alla nostra terra.

Vincenzo Noto

 

progetto: SoMigrafica 2009